Quaderno in redazione
Il diritto come forma dell'esperienza. Per Paolo Grossi
Il diritto come intima espressione della vita sociale, come complesso di valori interessi bisogni di cui è gremita l'esperienza storica, come tessuto ordinante della vita quotidiana, rappresenta un punto fermo della produzione scientifica di Paolo Grossi: aderire allo "schema mentale dell'esperienza giuridica" significa per lo storico "sottrarsi", "sfuggire", a legalismi e formalismi, "disincagliare" il diritto dal potere, coglierlo oltre la semplice dimensione del comando e della norma e recuperarlo alla sua storicità. Il diritto è dimensione della vita sociale ma non scompare nella complessità dell'esperienza, conserva una sua autonomia: non si esaurisce, infatti, in "un pulviscolo di regole" ma attinge dalla società valori e, sostenuto dalla forza ordinante della scienza giuridica, offre un contributo essenziale a dar forma a un ordine, a una civiltà.
Il concepire l'ordinamento "più come esperienza che come norma", il diritto "più come organizzazione che come legge" è, nelle pagine di Grossi, chiave privilegiata per una piena comprensione storica e, al tempo stesso, salvifico recupero del diritto alla dimensione della storicità e della complessità, pressante invito ad abbandonare visioni unilaterali, limitate, rigide, mitologiche, per ritrovare la realtà del diritto nella scansione naturale dell'esperienza sociale nel suo continuo divenire.
A Paolo Grossi i Quaderni fiorentini intendono dedicare il numero monografico 52/2023, invitando giuristi, storici, teorici del diritto a riflettere - sulle tracce della sua opera, in cui la figura dello storico è inscindibilmente connessa a quella del giurista - sul percorso del diritto come forma dell'esperienza dal medioevo all'età contemporanea, invitandoli a un colloquio critico, l'unico proficuo, l'unico sempre da Grossi incoraggiato.
The law as a form of the experience. For Paolo Grossi
Conceiving the law as innermost expression of social life, as a body of values interests and needs of which the historical experience is full, as the ordering fabric of daily life, represents a key point of Paolo Grossi’s scientific production. For the historian, adhering to «the mental scheme of the juridical experience» means «avoiding» legalism and formalism and separating the law from power: by understanding the law beyond the simple normative and commanding dimensions its historicization is recovered. The law is, in Grossi’s view, a dimension of social life that, rather than being absorbed and vanishing into the complexity thereof, retains its own autonomy: it cannot be reduced to a cluster of rules but it rather draws on social values and – supported by the knowledge and creativity of the legal science – provides an essential contribution to inform and shape the society itself. Considering the legal system more as «experience» and «organization» than as a set of rules is, in Grossi’s writings, the right approach to a full historicizing understanding of the law’s complexities. Moreover, such an approach sounds like an invitation to abandoning one-sided, limited, rigid and mythological visions to fully embrace an idea of law as part and parcel of the changing social experience.
The journal Quaderni Fiorentini intends to dedicate the monographic issue 52/2023 to Paolo Grossi, who considered the role of the historian as inextricably interwoven to the role of the jurist, by inviting jurists, historians, and legal theorists to reflect on the idea of the law as a form of the social experience from the Middle Ages to the contemporary age. Contributors are invited to engage with Grossi’s scholarship by carrying on a critical dialogue – the only useful one and the only one he always encouraged – with his rich and diverse body of work.